MARTINI RACING. Un nome che porta con se ricordi, passione, vittorie ma anche sconfitte, sensazioni, traguardi, polvere, sofferenza, gioia. Un nome che è entrato di prepotenza nella storia dei rally, ma soprattutto nel cuore degli appassionati. È praticamente automatico l'associare il MARTINI RACING alla LANCIA, perchè è con questa marca che il team italiano ha vinto tutto, arrivando fino a dove mai nessuno, ancora oggi, è riuscito ad arrivare. Pensare alle imprese di grandi piloti, di storie ricche di fascino e di gloria porta quasi alla commozione. Non è possibile restare impassibili al pensiero di quanto hanno saputo fare piloti del calibro di MIKY BIASION, MARRKU ALEN, JUHA KANKKUNEN, vincenti con il team tricolore, così come ATTILIO BETTEGA, HENRI TOIVONEN e SERGIO CRESTO che con il casco e la tuta MARTINI RACING hanno continuato la loro corsa sulle strade infinite del cielo. Una scuderia fatta non solo di piloti ma di uomini capaci di costruire il successo attorno alla passione per le corse; una passione forte, in grado di vincere contro il tempo, la stanchezza di notti insonni, il freddo più pungente del nord o il caldo più torrido dell'Africa, ma sempre con l'obbiettivo di vincere. Già, la vittoria, perchè è solo quella che alla fine conta, quella che si legge nell' albo d'oro quella che fa ricordare a quanti sacrifici spesi per raggiungerla. Sublimi ricordi, dolci ricordi indelebili ricordi. Questo oggi rimane del MARTINI RACING.
Occorre andare parecchio indietro nel tempo per risalire alle prime imprese della scuderia Italiana e precisamente nel 1968. Da allora pagine e pagine di storia sono state scritte: dalla formula 1 ai rally, dal DTM alle competizioni per vetture sport. Più di cento sono stati i piloti ad indossare una tuta azzurro-rosso-blu, rigorosamente a sfondo bianco e più di 700 le vetture utilizzate con 15 titoli iridati ottenuti e circa 100 successi individuali. Un palmares davvero invidiabile. I primi importanti successi arrivano dalla pista quando la filiale della MARTINI & ROSSI tedesca decide di partecipare al Campionato del Mondo con una PORSCHE 906 in maniera privata. Due i successi con questa, a SEBRING e alla TARGA FLORIO. L'anno seguente, siamo nel 1969 l'operazione MARTINI-PORSCHE si ripete ancora ma con alle spalle una scuderia semi-ufficiale: la BG RACING. Sarà una stagione avara di vittorie con un solo podio e molti ritiri che convincono comunque i dirigenti MARTINI al compimento del grande salto di qualità. Nel 1970 viene costituito a Londra il MARTINI RACING e da allora una serie interminabile di trionfi, in ogni disciplina motoristica hanno fatto del team Italiano uno dei più titolati al mondo con venti vittorie nel mondiale ENDURANCE con la PORSCHE e la TECNO, due nella FORMULA 1 con la BRABHAM e la LOTUS, e un numero impressionante nei rally, tutte legate al marchio LANCIA.
L'avventura in quest'ultima disciplina inizia nel marzo del 1978. LA corsa è il SAFARI RALLY , gli equipaggi WALDEGAARD-THORSZELIUS e PRESTON-LYALL che, a bordo di una PORSCHE 911SC 3.0 riscono quasi nel colpaccio chiudendo rispettivamente in quarta e in seconda posizione in una gara dura e massacrante, vinta dal francese NICOLAS a bordo di una PEUGEOT 504 V6. Dopo questa breve parentesi bisognerà aspettare fino al 1982 per vedere una nuova vettura con la livrea MARTINI. Questa volta è la LANCIA RALLY 037 a vestire i colori del Team Italiano, un'auto nuova nella concezione e costruita appositamente per contrastare lo strapotere delle quattro ruote motrici dell'AUDI. L'esordio avviene al TOUR de CORSE e non è dei più felici. MARKKU ALEN, esperto finlandese già campione del mondo nel 1978 con la FIAT 131 ABARTH concluderà in nona posizione mentre ATTILIO BETTEGA, astro nascente del rallysmo Italiano si ritirerà a seguito di un grave incidente con doppia frattura agli arti inferiori. Il primo gradino del podio per la MARTINI non tarda comunque ad arrivare e, al PACE RALLY, in Gran Bretagna è il finlandese ALEN a regalare il primo successo in una gara di Campionato del Mondo.
Il 1983 è un anno di trionfi. La concorrenza è agguerrita ed è per questo che la vittoria finale ha un sapore più dolce. Il MARTINI RACING inizia la stagione alla grande con una storica doppietta al MONTECARLO. ROEHRL e ALEN bastonano sonoramente i "panzer" dell'AUDI preparando la strada per il titolo iridato che arriva puntualmente al RALLY di SANREMO con una vittoria tutta italiana e la LANCIA-MARTINI sul tetto del mondo. Sembra davvero una favola.
La stagione sucessiva vede il Team tricolore tra i favoriti al successo finale ma i risultati sono alquanto deludenti. Sebbene in CORSO MARCHE a TORINO, sede dell'ABARTH, si lavori giorno e notte nello sviluppo della 037 nulla sembra possibile fare contro l'AUDI che sembra volare sugli sterrati del mondiale in virtù delle quattro ruote motrici. Al termine del Campionato del Mondo l'AUDI sarà iridata mentre alla LANCIA rimarranno solo le briciole raccolte al TOUR de CORSE e la consapevolezza di non essere più competitiva nei confronti dei rivali tedeschi. I due anni successivi, sebbene affrontati con spirito combattivo e voglia di vincere, saranno i più bui per il MARTINI RACING e per la storia dei rally. Nel maggio del 1985 ATTILIO BETTEGA muore tragicamente durante il rally TOUR de CORSE e, l'anno seguente tocca ai compagni di scuderia HENRI TOIVONEN e SERGIO CRESTO in una sorta di maledizione che ha visto i due equipaggi legati da un comune destino beffardo: stessa corsa, stessa scuderia, stesso giorno e stesso numero sulle fiancate dell'auto: il quattro. Chiunque crediamo dopo due tragici eventi avrebbe rinunciato a tutto ma così non è stato per gli uomini del MARTINI RACING. Forse la voglia di onorare i compagni di avventura periti tragicamente o forse per una questione di orgoglio, ma è certo che MARKKU ALEN quel mondiale 1986, tolto a tavolino da una FEDERAZIONE ingiusta lo deve aver vinto con la rabbia e la grinta di chi ha sofferto ma ha creduto fino in fondo al successo finale, anche e soprattutto nel nome degli amici scomparsi. È andata male ma le grandi prestazioni restano indelebili nel cuore degli appassionati.
La stagione 1987 lascia alle spalle una serie di brutti ricordi, ma è con l'ottimismo che il MARTINI RACING affronta una nuova sfida: il gruppo A. I nuovi regolamenti hanno bandito definitivamente i gruppi B a favore dei meno performanti, ma decisamente più sicuri gruppi A ed è la nuova arma di casa LANCIA, la DELTA 4WD a vincere la prima gara, il MONTECARLO grazie ad un pilota veloce ed esperto a tutti gli effetti, considerato l'erede di SANDRO MUNARI: MIKY BIASION. Il MARTINI RACING con lui e con il neo-acquisto JUHA KANKKUNEN trionfa anche in PORTOGALLO, ACROPOLI, OLYMPUS, 1000 LAGHI e SANREMO, e, al termine di una stagione esaltante il bottino sarà pieno con titolo marche e piloti per KANKKUNEN, in tasca. Questa serie impressionante di successi sembra innarrestabile e anche nel 1988 il Mondiale Rally parla Italiano. La "vecchia" 4WD vince ancora a MONTECARLO con BRUNO SABY e in SVEZIA con ALEN dopodichè va definitavente in pensione. Dal RALLY del PORTOGALLO, infatti, gli uomini del MARTINI RACING si presentano ai nastri di partenza con una nuova arma molto più affilata: la LANCIA DELTA INTEGRALE. In ABARTH hanno lavorato sodo sul motore, sui freni, sul peso, sulle sospensioni e sulla carreggiata consentendo con quest'ultima soluzione di montare pneumatici e freni più grossi. La nuova cura fa subito effetto. La vettura trionfa in dieci gare su undici, compreso il RALLY SAFARI stregato per i colori Italiani. Biasion diventa Campione del Mondo erditando la corona da SANDRO MUNARI che prima di lui l'aveva ottenuta nel lontano 1977 con la LANCIA STRATOS.
La stagione 1989 è l'esatta fotocopia di quella precedente. L'affidabilità della vettura e l'affiatamento della squadra permettono di stabilire il nuovo record di successi consecutivi che va dal RALLY dell'ACROPOLI del 1988 al RALLY di ARGENTINA del 1989: mai nessuno aveva ottenuto tanto e mai nessuno, ancora oggi è riuscito ad eguagliare questo record. La LANCIA DELTA INTEGRALE e MIKY BIASION bissano il successo iridato consegnando nelle mani della scuderia Italiana il quarto titolo Mondiale. Ma la storia non finisce qui. A SANREMO debutta una nuova bomba: la LANCIA DELTA INTEGRALE 16V. I nuovi regolamenti che la FISA aveva previsto per il 1990 convincono l'Ing. LOMBARDI ad accelerare lo sviluppo della macchina e, anche al debutto, per l'occasione in "abito rosso" questa ottiene una grande vittoria, come fu in precedenza per le altre versioni. Il RALLY di SANREMO verrà ricordato come il più emozionante della storia con BIASION e FIORIO divisi al traguardo da soli cinque secondi e con il Bassanese Campione del Mondo. La scuderia Italiana non ha più rivali e lo confermano le sei vittorie su dodici gare anche nella stagione 1990 che portano il quinto alloro alla MARTINI RACING. Come in tutte le storie, belle o brutte che siano arriva sempre la fine e così avviene anche per il MARTINI RACING. La conquista del titolo Mondiale numero sei con KANKKUNNEN non fermano le decisioni dellla direzione tecnica che annunciano, al termine della stagione un clamoroso ritiro: un colpo basso per tutti.
Il programma mondiale comunque prosegue con l'affidamento della gestione tecnico-sportiva al JOLLY CLUB di ROBERTO ANGIOLINI mentre la direzione sportiva è affidata a CLAUDIO BORTOLETTO. I piloti designati per il campionato 1992 saranno i francesi AURIOL e BUGALSKI, il finlandese KKK e l'italiano AGHINI. Sarà una stagione di alti e bassi in cui il MARTINI RACING riesce a ben figurare e ad ottenere sul viale del tramonto la settima corona iridata, sesta consecutiva. L'ultima vittoria in una gara di campionato del mondo della DELTA INTEGRALE, ulteriormente aggiornata nei particolari parla ancora ITALIANO. È ANDREA AGHINI a chiudere una brillante carriera trionfando nel rally di casa; il SANREMO.
L'attività della scuderia MARTINI RACING comunque non finisce. Lontano dal giro mondiale a causa della cessazione dell'attività del REPARTO CORSE LANCIA essa prosegue nel campionato Italiano grazie all'apporto della filiale Italiana della MARTINI & ROSSI. Nel 1993 il Team è presente nel CAMPIONATO ASSOLUTO RALLY con un grande pilota, anch'egli al termine di una gloriosa carriera: DARIO CERRATO. La stagione è però ricca di amarezze e il quarto posto assoluto del pilota torinese, con solo due vittorie all'attivo, RALLY dell'ELBA e RALLY del SALENTO, sanciscono definitivamente la fine di un grande connubio tra la LANCIA DELTA INTEGRALE e la MARTINI RACING.
Il 15 febbraio 1994 una nuova struttura nasce dalle ceneri della precedente con il nome di TEAM FORD-MARTINI RACING-JOLLY CLUB. Il pilota di punta è GIANFRANCO CUNICO, anch'egli affermato e veloce, appartenente a quella generazione di cui fanno parte i sempreverdi BIASION, CERRATO e TABATON. La coppia CUNICO-EVANGELISTI consegna il titolo tricolore alla neonata scuderia nelle stagioni 1994, 1995 e 1996 sottolineando la forza di un team mai stanco di successi. Il 1997 è anche l'ultimo anno delle vetture di gruppo A. Dal 1998,infatti, nelle gare mondiali e anche in quelle nazionali debuttano le auto da rally della terza generazione ovvero le WRC (WORLD RALLY CAR). Il JOLLY CLUB MARTINI RACING disputa l'ultima avventura nel CAMPIONATO ITALIANO RALLY con i piloti CUNICO e MEDEGHINI, prima di rientrare nel giro mondiale ottenendo solamente il quarto e il quinto posto finale. Nel triennio che ci porta ai giorni nostri la scritta MARTINI è presente sulle vetture officiali del team FORD, le FOCUS capitanate dal fuoriclasse COLIN McRAE. Siamo comunque ben lontani da quanto è ormai scritto, ovvero da quei sei titoli mondiali consecutivi che parlano italiano.
Ed è in quei frangenti che vogliamo ricordare la pluridecorata scuderia. Crediamo che oggi nessuno sia in grado di ripetere quanto fatto dagli uomini LANCIA, nemmeno i top-team WRC di oggi, dotati di tecnologie più avanzate e di budget più consistenti. Il connubio LANCIA-MARTINI ha scritto una serie di pagine fondamentali nella storia dei rally dimostrando, dopo i grandi successi di LANCIA FULVIA, LANCIA STRATOS e FIAT 131 ABARTH, che il made in Italy non teme rivali, dalle nevi della Svezia, alle pianure della Savana, dalle montagne Francesi alle foreste Australi. Ci chiediamo ancora oggi, vedendo qualche "DELTA" stanca, ma sempre combattiva nei piccoli rally, che cosa sarebbe successo se la meravigliosa storia tra la LANCIA e il MARTINI-RACING fosse continuata. Una domanda che si saranno chiesti in tanti in tanti ma che la cui risposta rimarrà dentro ognuno di noi.
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