Il 1986 rappresenta, per la storia del rallysmo, una data davvero
significativa. Con il termine della stagione, infatti, si chiude
definitivamente il capitolo riguardante le vetture di gruppo B, voluto
fermamente dalla FISA, Federazione Internazionale dell'Automobilismo a seguito
dei fatti successi durante l'anno agonistico. Il campionato rally 1987,
pertanto sarà disputato con vetture di gruppo A, automobili derivate dalla
serie, quindi meno potenti e performanti ma decisamente migliori sotto il
profilo della sicurezza. Ma come si è giunti a questa drastica decisione? La
risposta sebbene semplice è frutto di una serie di decisioni difficili da
prendere, ma dettate dal buon senso e dal rispetto per la vita. La scomparsa di
ATTILIO BETTEGA, durante il Tour de Corse 1985 aveva lasciato un segno
indelebile, non solo nel cuore degli appassionati ma soprattutto tra gli
addetti ai lavori. L'incessante sviluppo tecnologico delle vetture di gruppo B
stava raggiungendo valori prossimi a quelli della formula 1, sia in fatto di
costi che in fatto di prestazioni. Le automobili, veri mostri a quattro ruote
motrici, in determinate situazioni risultavano incontrollabili mettendo a
repentaglio la vita dei piloti e degli spettatori. Occorreva, pertanto mettere
a freno questa escalation per evitare danni irreparabili e, proprio a seguito
di questi, si è deciso di dire basta.
Il campionato del mondo, dopo la vittoria della LANCIA DELTA S4, all'esordio in
INGHILTERRA, si preannunciava alquanto incandescente con la PEUGEOT pronta a
ribattere con una 205T16 super evoluta e con l'AUDI che, con la QUATTRO SPORT
S2, poteva vantarsi di avere la vettura più potente che sia mai stata costruita
per i rally: 600 CV. Il RALLY di MONTECARLO, da sempre gara di apertura del
mondiale, comincia bene per il TEAM MARTINI RACING. In un rally poco innevato
ma con un fondo ugualmente insidioso, è la coppia TOIVONEN-CRESTO ad imporre la
propria legge confermando che il binomio LANCIA-PIRELLI, in condizioni estreme,
è quello vincente. La PEUGEOT, decisamente sconfitta, dovrà accontentarsi di un secondo posto che comunque vale oro, dal momento che sia ALEN (rottura del
motore), che BIASION (incidente in trasferimento), si sono ritirati dopo essere
stati costantemente davanti alle vetture del leone. Sul gradino più basso del
podio troviamo infine, nonostante una gara senza lode, il finlandese MIKKOLA e
l'AUDI per una stagione che sarà avara di soddisfazioni per la casa di
INGOLSTADT.
La PEUGEOT con KANKKUNEN si riprenderà la rivincita nella gara successiva, il
RALLY di SVEZIA, vinto dopo i ritiri del compagno di squadra SALONEN, fuori
sulla sesta PS. con la pompa dell'olio rotta e del connazionale TOIVONEN, fermo
con il motore K.O. e con un MARRKU ALEN attardato da mille problemi al
compressore volumetrico della LANCIA DELTA S4. Per le due squadre contendenti,
a questo punto, è paritè assoluta nella classifica generale.
Il RALLY del PORTOGALLO, gara successiva, avrebbe potuto essere per la LANCIA e
per la PEUGEOT l'occasione della riscossa, ma un fatto molto grave ha cambiato
le sorti della corsa e, come già detto, della specialità. Durante lo
svolgimento della prima PS., la LAGOA AZUL, la FORD RS200 di JOAQUIM SANTOS,
pilota portoghese esperto e preparato, esce di strada tra due ali di folla
travolgendo un certo numero di spettatori. Il bilancio è terribile: tre morti e
oltre trenta feriti, alcuni dei quali in condizioni gravissime. I piloti TOP,
quasi impauriti dalla tragedia e dal terrore di causarne altre, nella estrema
difficoltà di contenere gli oltre 500 CV. delle loro vetture strette fra la
gente, decidono che la gara per loro debba fermarsi e rifiutano di continuare.
Questo episodio, unico nel suo genere, resterà per sempre nella storia dei
rally.
Dopo il terribile shock, il circus iridato riprende a girare. Ma non c'è
neanche il tempo di riprendersi, in un RALLY SAFARI vinto dalla TOYOTA con la
LANCIA (che ha rispolverato la vecchia 037) e la PEUGEOT rispettivamente terza
con ALEN e quinta con KKK, che ecco riapparire la tragedia. Nel RALLY di
CORSICA, gara difficile, forse anche troppo per delle vetture da oltre 500 CV.
Un altro campione, dopo ATTILIO BETTEGA, scompare tragicamente. HENRY TOIVONEN
con il compagno SERGIO CRESTO erano al comando del rally, in una gara che
probabilmente avrebbero vinto, quando per circostanze ancora oggi da stabilire
escono di strada impattando contro alcuni alberi. Nel rogo della loro LANCIA
DELTA S4 perderanno la vita lasciando un vuoto incolmabile e mille
interrogativi sul futuro dei rally. La catastrofe del TOUR DE CORSE, accenderà
molte polemiche che indurranno la FISA a cancellare, con un solo colpo, il
gruppo B e il nascente gruppo S, successore del primo che avrebbe dovuto
contare vetture più potenti e sofisticate.
La PEUGEOT si schiererà contro queste decisioni, non potendo contare su di una
competitiva vettura di gruppo A, ma il verdetto sarà unico e insindacabile. Il
campionato, orfano di un protagonista, continuerà con l'alternarsi delle
vittorie tra la PEUGEOT, vittoriosa in GRECIA e NUOVA ZELANDA con KANKKUNEN,
oltre che in FINLANDIA e INGHILTERRA con SALONEN e la LANCIA prima in ARGENTINA
con il fantastico MIKY BIASION e in AMERICA, nel RALLY OLYMPUS con MARRKU ALEN
per la volata finale del titolo mondiale piloti, prima conquistato dal forte
finlandese e poi tolto a favore del connazionale KANKKUNEN a seguito dei fatti
accaduti nel RALLY di SAN REMO. La gara Italiana, terz'ultima del calendario,
infatti verrà ricordata oltre che per il tris LANCIA con ALEN, BIASION e
CERRATO, autori di una corsa senza errori, anche per la squalifica della
PEUGEOT per aver adottato sulle proprie auto delle appendici aerodinamiche non
regolamentari. L'amara decisione della FISA a campionato terminato, incredibile
e allo stesso tempo confusionaria, di annullare la gara italiana dopo i
sacrifici anche economici di chi vi ha preso parte e che ha privato ad ALEN la
soddisfazione del titolo iridato conquistato comunque sul campo, resterà per
sempre indelebile, soprattutto per il forte pilota finnico che mai più riuscirà
a conquistare il titolo mondiale nonostante la considerazione di essere uno tra
i più forti piloti di tutti i tempi.
Il 1986, e con esso l'avventura dei gruppi B, termina in questo modo tra
amarezze e veleni per la scomparsa di tre campioni e per un titolo deciso a
tavolino lasciando comunque un grande ricordo nel cuore degli appassionati. La
stagione 1987 prenderà il via con il RALLY di MONTE CARLO e con una stupenda
vittoria di MIKY BIASION e della LANCIA DELTA 4WD gruppo A. Inizierà un
ciclo incredibile di successi che porterà il pilota italiano alla conquista di
due allori mondiali e la vettura torinese, nelle varie evoluzioni, sul tetto
del mondo per ben 6 volte consecutive vincendo praticamente tutto ed entrando
così dalla porta principale nella leggenda dei rally. Clicca sul nome di ciascun pilota per evidenziarne un'immagine.
CAMPIONATO MONDIALE MARCHE |
POS. |
VETTURA |
PUNTI |
1° |
Peugeot |
137 |
2° |
Lancia |
122 |
3° |
Volkswagen |
65 |
4° |
Audi |
29 |
5° |
Ford |
24 |
6° |
Toyota |
20 |
7° |
Renault |
14 |
8° |
Rover |
14 |
9° |
Subaru |
13 |
10° |
Citroen |
10 |
| |
RALLY TOUR de CORSE 1986 Campionato del Mondo Rally La gara della svolta Photo M&R - 1986 |
CAMPIONATO ITALIANO RALLY - CIR |
POS. |
EQUIPAGGIO |
VETTURA |
SCUDERIA |
1° |
Cerrato-Cerri |
Lancia Delta S4 |
Jolly Club |
2° |
Zanussi-Amati |
Peugeot 205T16 |
Peugeot Sport |
3° |
Bossini-Pasotti |
Lancia Rally 037 |
Brixia Motorsport |
TROFEO ITALIA NORD |
POS. |
EQUIPAGGIO |
VETTURA |
PUNTI |
1° |
Bossini-Pasotti |
Lancia Rally 037 |
140 |
2° |
Bertone-Ardizzoia |
Lancia Rally 037 |
124 |
3° |
Lenci-Farnocchia |
Renault R5 GT |
109 |
TROFEO ITALIA CENTRO-SUD |
POS. |
EQUIPAGGIO |
VETTURA |
PUNTI |
1° |
Trombi-Trombi |
Lancia Rally 037 |
135 |
2° |
Runfola-Poli |
Lancia Rally 037 |
120 |
3° |
Ciraci-Lerva |
Opel Kadett GSI |
106 |
*** BACK ***
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